Maghi versus Babbani
Il Signore Oscuro, lo stregone malvagio che voleva dominare i babbani ed epurare il mondo magico dai mudblood (o sanguemarcio). Conosciamo tutti Lord Voldemort, alias Tom Riddle, leader dei Mangiamorte e nemesi di Harry Potter, eroe dell’omonima saga. Eppure, esaminando a fondo la figura del cattivo, parrebbe che non avesse tutti i torti.
Ma andiamo con ordine.
Nel mondo di Harry Potter esistono due categorie di Homo Sapiens: i maghi e i non maghi, detti babbani in Inghilterra (muggles in inglese) o No-Mag in America. A queste categorie fanno riferimento altrettante realtà: il mondo magico e il mondo reale, entrambi con i propri apparati statali, i propri confini e così via. Abbiamo dunque il Ministero della Magia nel Regno Unito, il MACUSA negli U.S.A. eccetera.
Eccoci giunti al primo punto: maghi e babbani vivono in società separate. Abbiamo una realtà che si cela in campagne sperdute, edifici nascosti, dimensioni alternative, con il Ministero della Magia letteralmente situato nelle fogne del mondo reale, e una realtà a cielo aperto che corrisponde alla nostra.
I maghi, che vivono per lo più nel mondo magico, nascondono la loro identità ai babbani ed esercitano il loro dono esclusivamente entro i confini del mondo magico. Essi sono largamente inferiori di numero ai babbani, coi quali hanno un rapporto conflittuale. Negli U.S.A., ad esempio, babbani e maghi non possono né socializzare né unirsi carnalmente: è una vera e propria segregazione razziale.

Su questo si basa uno dei principi propugnati da Voldemort, e da Grindelwald prima di lui: i maghi non devono più nascondersi ai babbani. Essi sono, infatti, estremamente più potenti e saggi grazie alla conoscenza e all’uso delle arti magiche. Tra i due macro-gruppi dovrebbero essere i babbani a nascondersi e non viceversa. Inoltre, perché mantenere il segreto?
I babbani sono tanti, forse più uniti, ma non avrebbero mai la forza di distruggere i maghi, checché si dica in Animali fantastici e dove trovarli con l’episodio di Salem. La società dei maghi potrebbe dunque affermarsi con la forza se necessario, così come farebbe qualsiasi minoranza che reclama i suoi diritti.

Tuttavia, un punto interessante viene sollevato dal Ministero della Magia: la segretezza del mondo magico servirebbe a proteggere i babbani dai maghi, e non il contrario. Ciò ha senso in quanto, con l’incontro dei due mondi, quello magico s’imporrebbe naturalmente su quello reale, col risultato che una gerarchia magica dominerebbe la plebe babbana.
L’aspetto curioso e irrealistico è che proprio i maghi impongano a sé stessi queste condizioni per il bene dei babbani. Voldemort ovviamente non ci sta e intende lottare per la causa della sua genìa, come farebbe chiunque avesse un minimo di senno.
Eccetto un manipolo di vegani aceccati dall’ideologia, nessuno vorrebbe che le bestie dominassero gli umani, perché apparteniamo a questi ultimi e le nostre doti ci permettono di dominare le altre creature. Ecco, Harry Potter e la sua cricca sono, in questo senso, come una banda di animalisti infoiati.

Ma dall’unione delle due società deriva un secondo problema, peggiore del sopracitato. Ecco il secondo punto a favore di Voldemort: le unioni tra maghi e babbani.
Sappiamo che Voldemort vuole tornare alla purezza del sangue magico, come Salazar Serpeverde e qualsiasi cattivone di Hollywood. Per far ciò, Voldemort intende eliminare i mudblood e fermare le unioni tra maghi e babbani. Al contrario, Harry, il Ministero e gli insegnanti di Hogwarts lottano per la mescolanza tra i due gruppi. Ma chi ha davvero torto?
Wizardkind Genocide: l’estinzione maghesca secondo Lord Voldemort
Poniamo che le facoltà magiche siano dovute a un gene, il Gene Magico, e poniamo che a esso appartengano due alleli, “M” e “m“, uno dominante e uno recessivo. Parliamo, insomma, in termini di genetica mendeliana. Un allele consente l’espressione delle facoltà magiche nel fenotipo del soggetto, l’altro no.
Se “M”, l’allele dominante, fosse quello magico, allora dall’unione tra mago purosangue e babbano avremmo “MM” x “mm” con una prima generazione filiale (F1) composta da “Mm“, ovvero mezzosangue capaci di usare le arti magiche (grazie all’allele magico dominante). In teoria, un guadagno per la genìa dei maghi.
x | (MM) | |
---|---|---|
(mm) | Mm | Mm |
Mm | Mm |
Guardiamo, però, alla seconda generazione filiale (F2): “Mm” x “Mm” = “MM”, due “Mm”, “mm”. Ebbene sì, da due maghi mezzosangue può derivare un individuo inabile all’uso delle arti magiche, volgarmente chiamato squib o magonò nel mondo di Harry Potter.
x | (Mm) | |
---|---|---|
(Mm) | MM | Mm |
mm | Mm |
Se un mago mezzosangue si unisce a un babbano (“Mm” x “mm”), il rapporto di maghinò a maghi aumenta a 1:1. Se il Gene Magico fosse dominante, dunque, le unioni tra maghi e babbani porterebbero alla proliferazione di maghinò, ovvero al proporzionale aumento di babbani e alla proporzionale diminuzione dei maghi, fino all’annientamento di intere casate magiche. Il magonò, infatti, è un babbano a tutti gli effetti e non reca in sé alcuna traccia dell’allele magico.
x | (Mm) | |
---|---|---|
(mm) | Mm | mm |
Mm | mm |
Questa teoria spiegherebbe l’importanza attribuita da Voldemort e i Mangiamorte alla purezza di sangue, in quanto scevra di cavalli di troia dotati di alleli “m” recessivi. La stessa J.K. Rowling ha affermato che «Il gene dei maghi è dominante e resistente», confermando questa ipotesi.
Sorge però un’incongruenza: l’odio dei Mangiamorte nei confronti dei mudblood, o sanguemarcio, e la loro stessa esistenza.
Questi ultimi sono maghi nati da genitori babbani. Tuttavia, da due babbani “mm” non potrebbe mai nascere un mago, “Mm” o “MM” che sia. Tra l’altro, nell’universo della Rowling pare che i mudblood siano molto più comuni dei maghinò. Mutazioni? È una possibile soluzione, ma queste sono estremamente rare e prediligono la recessività. Non si capisce, poi, perché i Mangiamorte odino i mudblood e non i mezzosangue (come lo stesso Voldemort, Harry e tanti altri).
Se il Gene Magico fosse recessivo, i mudblood andrebbero addirittura riveriti e salvati dalle loro famiglie, in quanto purosangue (“mm”). Ma, in tal caso, tutti i maghi sarebbero purosangue e da due maghi non potrebbe nascere un magonò!

Una terza possibilità potrebbe darsi con la dominanza incompleta, assai più comune in natura della dominanza assoluta. In tal caso a un allele “M” magico corrisponderebbe un “m” addirittura magonò, e un “Mm” babbano. Questo giustificherebbe l’esistenza sia dei mudblood che dei maghinò, e comproverebbe le parole della Rowling. Resta il problema delle proporzioni, 1:2:1, ovvero l’equiparazione numerica della popolazione magica e di quella dei maghinò. Improbabile, anche ammettendo che i maghinò vengano uccisi o nascosti al mondo.
Insomma, la tesi della dominanza assoluta sembra quella relativamente più probabile, e si accorda con l’ideologia della purezza di sangue propugnata da Voldemort e soci. L’unione tra babbani e maghi sarebbe dunque una catastrofe per la popolazione magica, già numericamente inferiore alla controparte babbana.
Perché quindi il Ministero della Magia non adotta delle politiche per incoraggiare le nascite e le unioni tra maghi purosangue, invece di tentare di distruggere la stessa genìa magica promuovendo le unioni coi babbani? Ciò sa di autolesionismo, come il problema della segregazione, e va decisamente a vantaggio del Signore Oscuro e dei suoi seguaci.
Lo spunto è d’altronde molto interessante. Chi ha ragione? Una comunità che danneggia sé stessa per fare l’interesse di altri, o chi (per quanto con metodi sbagliati e controproducenti) cerca di tornare alla morale naturale, ovvero il bene della propria comunità prima di tutto? Del resto, voi preferireste essere maghi o babbani?
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11 risposte
Per quanto mi riguarda secondo me Voldemort aveva ragione, penso che i maghi avrebbero dovuto “sottomettere” i babbani. Parliamoci chiaro, perché una persona o un gruppo di persone (parliamo di vere e proprie comunità in questo caso) con dei poteri, e quindi al di sopra di normali esseri umani avrebbero dovuto nascondersi a quest’ultimi ? Io penso anche che sia giusto voler mantenere il gene magico, evitando di mischiarsi a dei babbani. La saga di Harry Potter è la mia preferita in assoluto( la guardo tutti gli anni), però questa cosa mi ha sempre incuriosito, perché se so di essere superiore devo nascondermi? E, distruggere attraverso i babbani la mia identità? Articolo davvero interessante, inoltre ti devo fare i complimenti per quest’articolo, non tutti possono permettersi di parlare di geni, a maggior ragione quando sono geni babbani e geni magici. Aspetti il prossimo articolo 🙂
Grazie Toradira! Anche a me la cosa ha sempre incuriosito, o meglio, indispettito. Trovavo poco realistico che i maghi si comportassero in maniera simile. La Rowling è stata superficiale in questo senso, come per il “gene magico” e il problema della popolazione magica in generale.
Ciao! Mi fa piacere vedere finalmente qualcuno che scrive del mondo di Harry Potter sapendone realmente qualcosa, anche se non mi è chiaro se tu abbia letto i libri o se tu abbia solo visto i film.
Riguardo alla tua perplessità:
“Non si capisce, poi, perché i Mangiamorte odino i Mudblood e non i Mezzosangue (come lo stesso Voldemort, Harry e tanti altri)”
Nel libro viene spiegato come Voldemort abbia sempre tenuto all’oscuro i Mezzosangue riguardo alle sue origini, spacciandosi sempre per Purosangue. E chi avrebbe osato contraddirlo? D’altra parte, lui stesso si riteneva una sorta di Purosangue “ah honorem”, dato che discendeva direttamente da Salazar Serpeverde. Penso poi che ce l’avesse così tanto con i babbani anche per via dell’odio che aveva per suo padre (babbano, per l’appunto) che gli aveva “insozzato” la linea dinastica e poi l’aveva abbandonato.
Ciao, benvenuta nel blog!
Lessi i libri taanto tempo fa, ma rispolvero la memoria ogni volta che ridanno i film in TV. La tua spiegazione non fa una piega.
Scusa, scrivo un secondo commento perché se mettevo tutto il testo nello stesso la grafica del sito mi “mangiava” il bottone “pubblica”!
Per quanto riguarda l’incongruenza dell’analisi degli alleli, io, personalmente, la ritengo giustificabile: la Rowling ha studiato lingue e lettere, probabilmente non era una donna di scienza e non aveva familiarità con questo genere di ragionamenti, per cui non li ha potuti inserire nel Mondo Magico.
E poi, insomma, è di magia che parliamo, magari si trasmette secondo regole diverse 😉
Il fatto che tu voglia dipingere Voldemort come una specie di salvatore del mondo magico è interessante se vista come speculazione, anche se, date le azioni di Voldemort, penso che a muoverlo fosse più il desiderio di annientare i babbani, che considerava al pari di fastidiose formiche, piuttosto che quello di proteggere il sangue magico. Anche perché secondo la sua logica, solo il sangue “puro” deve conservarsi, mentre i Mezzosangue possono andare tutti a farsi friggere.
Mi piace comunque l’idea di fondo dell’articolo, quella di mostrare un cattivo a tutto tondo, nelle cui idee qualcuno potrebbe addirittura rispecchiarsi. Mi sono sempre chiesta come creare un “grande cattivo” convincente, e il tuo articolo ha in parte risposto alle mie domande.
Non c’è dubbio che la Rowling non abbia familiarità con l’argomento, perciò non avrebbe dovuto impelagarvisi.
Voldemort, diciamocelo, per come viene sviluppato sembra uno di quei “cattivi e basta” che ammorbano tante, troppe storie. Il punto è che nella realtà non esiste questo genere di personaggi, altrimenti non sarebbero seguiti da una moltitudine di ferventi sostenitori (come i Mangiamorte). Ci deve essere un motivo, una giustificazione logica dietro un vero antagonista.
Secondo me un “grande cattivo” è tale tanto più è crudele e, contemporaneamente, convincente. Un “grande cattivo” riesce a conquistare l’empatia o addirittura il sostegno del lettore. Fare del male e convincere il lettore ad appoggiare il male: questo è, a mio avviso, l’apice del ruolo dell’antagonista.
Si infatti avrebbe potuto sviluppare meglio il carattere di Voldemort..persuasivo e geniale nei ricordi ma piatto e prevedibile nel finale…
Ottimo articolo! È stata espressa una perplessità che tanti hanno avuto riguardo alla serie della Rowling. Come è stato già scritto da altri, il buonismo che ha imposto Voldermort come cattivo stereotipato lo ha reso un antagonista poco convincente. Questo è uno dei difetti della saga di Harry Potter. Lo stesso vale per Harry, che al di là delle motivazioni personali, non pare molto consapevole su quanto sollevato da Voldemort. Ci abbiamo pensato un po’ tutti, sia al cinema che davanti ai romanzi, che Voldermort avesse le sue ragioni per aver intrapreso una strada così radicale. Nessuno nel mondo di Harry Potter vorrebbe essere un babbano; i maghi sono pochi e addirittura vivono segregati per paura di un conflitto aperto con i babbani. Del resto il discorso sul gene dei maghi è inevitabile. Probabilmente il mondo dei maghi si estinguerà e/o avrà altri mille Voldermort che proveranno a salvare il popolo dei maghi fino all’ultimo minuto. La teoria che tra maghi e babbani via sia stata una guerra è molto plausibile. La segregazione dei maghi non sarà certa nata dall’oggi al domani.
La realtà è che i Babbani odiernacon la tecnologia gli fanno il culo ai maghi quindi si stessero calmi
La realtà è che i Babbani con la tecnologia odierna gli fanno il culo ai maghi quindi si stessero calmi
In realtà, non riesco a immaginare un fantasy in cui la magia possa rivaleggiare con una revolverata… niente di più immediato e letale che premere un grilletto!