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Data ultima modifica: 31/01/2020
Strumenti per Scrittori. Non Programmi
La punta di una penna che scorre su un foglio. Non serve altro per scrivere e molti scrivono esclusivamente in questa modalità. Cosa c’è di più facile e immediato?
Penna e taccuino sono gli strumenti di scrittura fondamentali. Tuttavia, non c’è dubbio che oggi al supporto cartaceo si preferisca spesso quello digitale. Mi riferisco a programmi di scrittura come Microsoft Word o a quelli dedicati all’aspetto creativo e professionale come Scrivener.
Ecco, per tali programmi rimando all’articolo dedicato (che scriverò prossimamente). In questo, come detto, voglio focalizzarmi sui ferri del mestiere dello scrittore, nonché sugli accessori per scrittori di cui nessuno dovrebbe fare a meno.
Ma non crediate che si parli solo di penna e calamaio. La tecnologia ha fatto passi da gigante anche nel mondo reale, oltre che in quello informatico.
Penne Stilografiche

Pilot Metropolitan MR3.
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Parlavamo appunto di penne, gli strumenti di scrittura per definizione. So che alcuni autori scrivono le loro opere interamente a mano. Non è il mio caso ma, come tanti, non disdegno l’inchiostro per riassunti, outline e così via.
Anzi, ammetto di aver scritto intere bozze di capitoli in passato e lo rifarei se avessi più spazio sulla mia scrivania.
Gli amanuensi o pseudo-tali che mi leggono sapranno quanto possa essere sfiancante scrivere a lungo. Calli, artrite, stanchezza e penne che si scaricano subito rendono il lavoro più penoso di quanto dovrebbe essere.
Per non parlare di cervicale e schiena… ma quello è un discorso a cui non posso porre rimedio.
In compenso, so come rendere la scrittura un piacere per le mani. Esiste un modo molto più efficace, efficiente e piacevole di imbrattare le pagine con una bic pronta a detonare o una staedtler dalla punta ballerina: scrivere con una penna stilografica. Sembrerà banale, ma non lo è.

Lamy Safari.
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Non è un caso che in molti stati insegnino a usare le stilografiche in età scolare. Sono gli strumenti di scrittura migliori in assoluto, provare per credere. Certo, bisogna attraversare un breve periodo di riadattamento, poiché l’atto stesso di scrivere con una stilografica differisce da quello con le penne a sfera, ma ne vale la pena.
La penna stilografica scivola da sola sul foglio. Non dovete premere, forzare, sforzarvi. Lo scorrere del pennino provoca una sensazione di piacere indefinibile ed è il motivo per cui, dopo aver iniziato a scrivere con un attrezzo simile, ho cominciato a collezionarne. Ce ne sono di meravigliose, a cartuccia o serbatoio, costose o economiche.
A differenza di una penna a sfera, una stilografica è per sempre. Certo, ci sono alcuni aspetti a cui badare, come gli inchiostri stessi. Che siano cartucce o pozzetti, assicuratevi di comprarne di adatti al pennino che usate. Non troppo liquidi, non troppo densi, che si asciugano in fretta così da non sporcarvi… e dei colori che amate, ovviamente!
Per chi volesse spendere poco per un prodotto straordinario, consiglio dei modelli specifici. Questi strumenti di scrittura miglioreranno sensibilmente la vostra esperienza, indipendentemente dalla materia trattata (fiction, non-fiction ecc.).
Tra le penne stilografiche con il miglior rapporto qualità-prezzo in assoluto abbiamo la Pilot Metropolitan e la Lamy Safari. Sono due pezzi classici ed estremamente popolari. Altrimenti, per chi cercasse delle semplici usa e getta, le ottime Pilot V-Pen sono la scelta migliore.

Pilot V-Pen.
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Rocketbook Everlast

Rocketbook Everlast.
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Parlando di penne e strumenti di scrittura, ho nominato i taccuini. Una penna senza taccuino non ha senso di esistere, giusto? Del resto, è noto che anche la miglior stilografica necessiti della carta giusta per esprimere pienamente il proprio potenziale. Va da sé, dunque, che l’agenda sia un elemento fondamentale per ogni scrittore, no?
Ebbene… no. Non so quanti blogger e autori ho visto consigliare moleskine e menate varie. Non sia mai! Non comprate oggettistica sovrapprezzata senza un reale motivo. Posso comprendere la scelta dell’appassionato (che comprerà un clairefontaine, non un moleskine), ma siamo sinceri: a meno che non scriviate sulla carta velina, il taccuino non farà una gran differenza.
Detto ciò, in questa sede non vi consiglio altro che… un taccuino. No, non mi sto rimangiando quello che ho detto poc’anzi e il prodotto in questione non sfigura accanto agli altri strumenti di scrittura presenti nella lista.
Mi riferisco a Rocketbook Everlast (che, come avrete intuito, non è una semplice agenda). Rocketbook Everlast può durare teoricamente in eterno, poiché ogni pagina è cancellabile e riutilizzabile al 100%.
Il processo è semplicissimo. È sufficiente scrivere con una penna qualunque della linea FriXion della Pilot (inclusa nell’agenda) e cancellare quanto scritto con un panno in microfibra inumidito (anch’esso incluso). Come se non bastasse, è possibile collegare il Rocketbook a un qualsiasi servizio di Cloud e scannerizzare ogni pagina attraverso l’app Rocketbook dedicata.
Si tratta di un vantaggio enorme per chi scrive volumi di roba da editare in seguito (come bozze, outline eccetera) ed è ciò che rende Rocketbook uno strumento di scrittura di sicura utilità.
L’agenda è di qualità sotto ogni aspetto. Le pagine sono solide e scorrevoli e la scrittura è piacevole, complice la solita qualità Pilot della FriXion. L’inchiostro non asciuga all’istante, però, quindi attenti a non sporcarvi. E ricordate di non bagnare le pagine per sbaglio!
Lavagna Magnetica (& Rocketbook Beacons)

Lavagna Magnetica AmazonBasics.
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Un taccuino digitalizzabile e illimitato non può che essere utile, ma non lo userei per strutturare una mia opera. Per organizzare adeguatamente le parti bisogna poterle spostare a piacimento e occorre, soprattutto, una visione d’insieme. Ed ecco che entra in gioco il nostro prossimo strumento di scrittura. Mi riferisco alla lavagna!
In ufficio, a scuola… di lavagne siamo pieni e non a torto, poiché sono un eccellente mezzo didattico. Perché non a casa, dunque?
Del resto, ci sono cose che dobbiamo mostrare a noi stessi per venirne a capo piuttosto che ad altri. Problemi aritmetici o geometrici, per esempio; problemi di natura personale o, perché no, scrittevole.
Il pregio della lavagna è che possiamo tenerla sempre sott’occhio. È utile per scriverci memorandum, buoni propositi, cose da fare. E si dà il caso che un’opera necessiti, per svilupparsi appieno, di un riferimento costante. Di riflessioni continue. Di immagini, simboli, insiemi.
Perché di questo si tratta: diagrammi di Venn che racchiudono elementi della storia.
Il mio consiglio è di usare una lavagna a questo scopo. Abbozzarci la struttura dell’opera per sommi capi e giocare con essa; riempirla di note e così via, come fosse un vero strumento per scrittori.
Consiglio, a tal proposito, una lavagna bianca magnetica di dimensioni generose (ma non troppo), così da poterci attaccare foglietti e quant’altro coi magneti. Dotata di cancellino, ovviamente, e con almeno due pennarelli di colori diversi.
Personalmente, uso la lavagna della linea AmazonBasics e mi trovo davvero bene. Il rapporto qualità-prezzo è eccezionale e non le manca davvero nulla. Per montarla è sufficiente usare i due tasselli e le due viti incluse nella confezione.
Tornando al Rocketbook, non c’è solo il taccuino. L’azienda ha messo in commercio i cosiddetti Rocketbook Beacons.

Rocketbook Beacons.
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Trattasi di quattro triangolini adesivi (riattaccabili e riutilizzabili) in grado di convertire la superficie di una lavagna in una lavagna intelligente, grazie all’app dedicata e all’integrazione coi servizi cloud di cui abbiamo già parlato.
È sufficiente appiccicare i Beacons ai quattro angoli della lavagna et voilà! Abbiamo un strumento di scrittura nuovo di zecca (e dal prezzo un po’ altino, a mio parere).
Usate l’app sul cellulare per digitalizzare i contenuti della lavagna come siete abituati a fare col Rocketbook Everlast oppure provate la modalità Snapcast, per condividere la scannerizzazione con chiunque nel mondo attraverso un URL personalizzato.
Fabula Storytelling Cards

Fabula Storytelling Cards.
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Parlando di struttura narrativa… voi quale adoperate? L’Arco di trasformazione del personaggio di Dara Marks? Il Monomito di Joseph Campbell e Vogler?
Io entrambi, ma non c’è dubbio che il viaggio dell’eroe sia uno degli schemi più semplici (e semplicistici, almeno nella versione di Vogler) per la creazione di una storia efficace e completa.
Lo sanno i ragazzi che hanno creato, attraverso kickstarter, uno strumento di scrittura assai interessante: le Fabula Storytelling Cards. Trattasi di un mazzo di 40 carte, ognuna delle quali recante (mediante testo e un’immagine stilizzata) un passo del suddetto viaggio.
Una struttura numerata, in altre parole, da riempire con la propria storia.
L’idea è buona e le carte richiamano in modo efficace le varie fasi del Monomito. Purtroppo, esse non sono magnetiche e non potremo attaccarle con facilità sulla lavagna, se non attraverso i magneti o, come specificato sul sito, con del patafix o del nastro adesivo.
Per quanto riguarda la nostra storia, invece, potremo scriverne le parti su dei post-it e attaccare questi ultimi sotto le Fabula Storytelling Cards corrispondenti.
Alla carta “Chiamata all’Azione“, per esempio, affiancheremmo la nota “Arrivo delle lettere da Hogwarts”, se stessimo scrivendo Harry Potter e la Pietra Filosofale. Il Mondo Ordinario del piccolo Harry è, infatti, l’orribile quotidianità babbana della sua vita con gli zii, mentre il Mondo Straordinario in cui sarà risucchiato è la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Non a caso la Chiamata all’Avventura proviene sempre dal Mondo Straordinario, come un’incursione… ma sto divagando!
Devo ammettere che il prezzo è alto per lo strumento di scrittura in questione. Sono solo 40 carte, cavolo! In ogni caso, se volete prendere due piccioni con una fava, comprate del nastro magnetico e attaccatelo alle carte. Quindi, divertitevi a strutturare la vostra storia sulla lavagna e a digitalizzarla coi Rocketbook Beacons!
E se non avete una lavagna magnetica, avrete almeno un frigorifero, no? O preferite davvero il maledetto scotch?
FreeWrite

FreeWrite.
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È il vostro momento. Siete pronti a immergervi nella scrittura. Siete soli, concentrati, ispirati. Tutto è perfetto. Vi mettete al lavoro e le cose sembrano andare per il meglio, quando… aprite Facebook. O Youtube. O chissà cos’altro.
Vi distraete, perdete tempo, ma non vi date per vinti e continuate a scrivere. Non per molto, purtroppo: vi fermate di nuovo per dare una sbirciatina nel mondo del Web. E poi ancora e ancora.
È un classico, quando si usa il computer. I vantaggi sono tanti, come le distrazioni. Cosa fare? Beh, ci sono varie possibilità, e una di esse è uno strumento di scrittura assai particolare chiamato FreeWrite (ex HemingWrite).
Vi piacciono le macchine da scrivere? Alcuni autori sognano di utilizzare una di quelle anticaglie. Ebbene, FreeWrite è proprio questo: la macchina da scrivere del XXI secolo. La differenza con le vecchie typewriter risiede nell’intelligenza della FreeWrite. Essa è dotata di uno scarno programma di videoscrittura, con cui comporre i propri testi, e di un display e-ink.
La FreeWrite accede a Internet via Wi-fi e si può collegare a piattaforme cloud come dropbox, evernote, google drive… o al proprio indirizzo email. La memoria interna può contenere oltre 1 milione di pagine ed effettua backup continui, prontamente sincronizzati sui servizi di cui sopra. Se non si desidera aspettare, poi, è possibile inviare manualmente i manoscritti pigiando un tasto.
La FreeWrite è dotata di batterie interne e deve essere ricaricata regolarmente. Il mio vecchio modello necessita di ricariche piuttosto frequenti, ma so che l’azienda ha migliorato questo aspetto nelle nuove iterazioni.
Inoltre, il sistema fa uso di tre cartelle (A, B e C) e, sebbene ciascuna di esse possa contenere innumerevoli documenti, cambiare file all’interno della stessa cartella è a dir poco scomodo.
Lo “strumento di scrittura antidistrazione”, insomma, è tale per un motivo: con esso potete solo scrivere. Nient’altro. È come un computer antidiluviano con cui si può battere a macchina, grazie alla fantastica tastiera meccanica. Uno strumento per scrittori compatto, portatile e tutto-in-uno.
Ma veniamo alle dolenti note.
La prima riguarda il programma stesso. Con esso potete scrivere, certo, ma non riscrivere. Mi spiego: se commettete un errore, dovete cancellare tutto ciò che avete scritto precedentemente per tornare alla parola incriminata e modificare o eliminare il refuso.
Escluso, dunque, qualsiasi lavoro di editing o correzione della vostra opera. Non è un caso che la FreeWrite sia pubblicizzata come una macchina per drafting, cioè prima stesura dei manoscritti.
Le bozze andranno riprese al computer con Word e programmi simili. Certo, non potrebbe essere diversamente per chi scrive narrativa, con tutte le riscritture di cui necessita un romanzo.
Tuttavia, aggiungete a ciò un lavoro di formattazione totalmente assente nella FreeWrite. Per non parlare delle ricerche continue che si effettuano, di solito, al computer durante la stesura di un romanzo. Anche quelle verrebbero a mancare.
Personalmente, trovo che la FreeWrite sia più utile nella scrittura di pezzi di non-fiction, come gli articoli di questo stesso blog. Le recensioni sono particolarmente indicate, poiché abbisognano di meno ricerche e di più opinioni personali.
La seconda nota dolente riguarda il prezzo. Non giriamoci intorno: è altissimo. Lo è in assoluto e lo è relativamente all’oggetto in questione. Sono stato così fortunato da avere la mia FreeWrite in regalo, perciò non posso dire se il mio acquisto sia stato ripagato o meno nel tempo, però… pensateci bene.
Ciò detto, non esistono prodotti simili in commercio (che io sappia), quindi non esistono alternative vere e proprie a questo particolarissimo strumento di scrittura. A voi la scelta.
Miscellanea, o Accessori per Scrittori
Ho pensato di riservare una sezione dell’articolo a tutti quei prodotti che, sebbene indirettamente, hanno apportato migliorie significative alla mia esperienza scrittevole.
Qui non troverete, dunque, strumenti di scrittura veri e propri, ma accessori per la scrittura di vario genere a cui potreste non aver pensato. Idee regalo per voi o per autori amici!
Armatevi di carta e penna (rigorosamente stilografica). Ne avrete bisogno!
Cuffie Antirumore

Cowin E8 ANC.
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Per scrivere bisogna concentrarsi. Per concentrarsi serve… il silenzio.
Non è del tutto vero. C’è chi, come me, si concentra ascoltando la musica. Dipende dalla musica, chiaro: difficilmente riesco a focalizzarmi sul testo con del rap italiano in sottofondo, ma già le cose cambiano se qualcuno canta in lingua russa. E senz’altro il post-rock mi distrae meno del grindcore.
Che si cerchi il silenzio o un certo tipo di pattern sonoro, i rumori e le voci provenienti dall’esterno non possono che disturbare. Parenti rompiscatole? Vicini casinisti? Bambini piccoli in casa? Beh, abbiamo un problema.
La musica in sé, ad alto volume, può già essere d’aiuto. Ma non sempre e non in ogni modalità. Per esempio, è più facile isolarsi con delle cuffie piuttosto che con delle casse. E parlando di cuffie, è ancora più facile isolarsi con delle cuffie antirumore.
Sto parlando di quei modelli che hanno una specifica funzione antirumore. I migliori, sia per ascoltare che per ammutolire, sono quelli grandi e coi padiglioni over-ear, cioè che circondano le orecchie.
La resa sonora è eccezionale e l’isolamento, anche senza la funzione apposita, è al massimo. A patto di sudare un po’ quando fa caldo e di resistere al peso dell’apparecchiatura.
Detto ciò, la funzione antirumore è in grado di silenziare qualsiasi minaccia. Essa necessita di batterie, per cui preparatevi a effettuare ricariche frequenti se la usate spesso. Di contro, le cuffie più isolanti sono anche le più costose. In questo mondo bisogna sborsare per vivere bene!
Il modello che possiedo e che mi sento di consigliare sono le Cowin E8 ANC (Active Noise Cancelling). Sono pesantucce e l’orecchio tende a sudare, alla lunga, ma il rapporto qualità-prezzo è ottimo.
Occhiali Protettivi (& Gocce)
La maggior parte di noi scrive per ore fissando lo schermo di un computer. Aggiungiamo che, spesso e malvolentieri, il computer lo si deve usare per svolgere un gran numero di mansioni o per lavoro e la frittata e fatta.
Certo, oggi per navigare sul web molte persone preferiscono tablet e cellulare, ma non c’è molta differenza. Il risultato sono comunque degli occhi distrutti.
Ci sono tanti modi per stancare meno gli occhi. Abbassare la luminosità dello schermo, per esempio. Fare delle pause, usare colori caldi attraverso determinati programmi ecc.
Ecco, io faccio tutto ciò col beneficio aggiuntivo di un inaspettato accessorio per la scrittura: gli occhiali. Più specificamente, quelli che proteggono dalla luce blu. È proprio quella maledetta luce, infatti, a stancare gli occhi in modo particolare.
Gli occhiali che uso al momento schermano anche dalla luce ambientale e devo ammettere di aver tratto un grande beneficio dal loro utilizzo. Adesso arrivo alla sera un po’ confuso, intontito come al solito, ma con gli occhi ancora funzionanti e non febbricitanti.
Consiglio, però, l’acquisto di un buon paio di lenti presso un ottico e non di un modello pescato dal web. Il portafogli piangerà ma ne varrà la pena.
Parlando di occhi… sapete che al computer si tende a sbatterli con minor frequenza? Questo provoca arrossamenti e irritazioni a lungo andare, soprattutto sugli individui che già soffrono di secchezza oculare. Andate dal vostro oculista e fate un test per il break-up time del film lacrimale; è una sciocchezza che richiede pochi secondi.
Io l’ho fatto e ho scoperto quello che già sapevo: soffro di secchezza oculare e devo prendere delle gocce per il film lacrimale. Sono medicinali da banco praticamente innocui, ma il beneficio è immenso. Se usate il computer tanto quanto me, non potrete farne a meno.
Personalmente, uso le AloCross, che sono una versione migliorata delle ICross grazie all’aggiunta di Aloe (decongestionante naturale).
Registratore
Alle spalle di una storia ci sono mondi abbandonati e distrutti. Scrittura significa dedicarsi alla creazione e allo sviluppo di un’esperienza. Scrivere è l’ultimo atto di questo processo.
Un buon modo per raccogliere idee e informazioni è un accessorio per scrittori dalle grandi potenzialità, sebbene non di uso comune. Sto parlando del registratore, sia esso un’app per cellulare o un pezzo di hardware.
Parlare a un registratore può essere utile di per sé per intavolare una discussione con sé stessi; per fare brainstorming, per ricordare elementi inerenti alla trama, ai personaggi ecc. Ma soprattutto, trovo che il registratore sia un’ottimo strumento per scrittori in cerca di ispirazione.
È possibile registrare rapidamente delle note vocali, sul posto e senza nessun utensile aggiuntivo, attraverso una semplice app per cellulare. Ciò significa che se avete un’ispirazione improvvisa, potete catturarla con le esatte parole che vi vengono in mente e riascoltarla in seguito.
Nessuna paura di dimenticare o stravolgere particolari, nessuna fretta di tornare a casa per scrivere le vostre impressioni.
Ciò è altrettanto vero per i dettagli. Se siete dei veri scrittori, siete anche degli osservatori. Ogni dettaglio succoso e inconsueto può risultare prezioso per le vostre storie; perché dunque non catturarlo in una nota vocale? Se usate un cellulare, potete poi dare un titolo alle varie note e organizzarle in loco, così da sapere già cosa contengono senza doverle riascoltare.
Onestamente, non vedo perché dovreste usare un registratore vocale apposito. Significherebbe portarsi appresso un aggeggio in più e privarsi dei vantaggi del cellulare. Consiglio quest’ultimo e, per quanto riguarda l’app, potete utilizzare quella che preferite.
Io uso “Registratore” del mio Huawei, che mi permette di rinominare le registrazioni, di aggiungerci delle tag, di cercarle e organizzarle per data, nome o altro.
Semplice ed efficace.
Cronometro

Che sia un cronometro gratuito su una pagina web o un cronometro vero e proprio, parliamo di un accessorio per scrittori di grande utilità.
La gestione del tempo è fondamentale in questo mestiere, poiché ci si deve organizzare in autonomia e la conta dei caratteri può essere un metro di valutazione fuorviante.
Focalizzarsi sulle parole da scrivere, infatti, rischia di abbassare la qualità della composizione. Del resto, quando si è stanchi è inevitabile che si tenti di raggiungere il traguardo più in fretta possibile. Il tempo non si può imbrogliare in questo modo.
Già descrissi, in un articolo sui trucchi utili a terminare un romanzo, le potenzialità dei micro-incrementi progressivi e di altre tattiche funzionali alla scrittura. Ebbene, è difficile migliorare il proprio lavoro, in termini di impegno ed efficienza, senza un cronometro. Ecco perché lo considero alla pari degli altri strumenti di scrittura.
Come ho detto, non c’è bisogno di un modello particolare. Cercate “cronometro” su google e scegliete uno dei tanti cronometri online. Tutto qui!
E voi che ne pensate di questi strumenti di scrittura? Ce ne sono alcuni di cui vi siete serviti e che non ho inserito? Suggeritemeli pure nei commenti e correrò a darci uno sguardo. Idem per gli accessori per scrittori che amate; sono sempre in cerca di nuove idee regalo!