Ciao Autore, presentati ai lettori di Immersività.
- Sveva Borghini: Buongiorno a tutti i lettori di Immersività. Sono Sveva Borghini, vivo in provincia della Spezia, sono una creatura della terra di Liguria e spesso mi immedesimo in essa: aspra, schiva, difficile ma con dei panorami mozzafiato. Classe 1986, mi sono laureata in Scienze Pedagogiche e della Formazione ma ho conseguito anche un Master in Educazione Cinofila (il tutto presso l’Università di Genova) che mi ha aperto un mondo… quello degli animali. Questo percorso di studi ha risvegliato in me una passione presente ma sopita che mi ha permesso di farne la mia professione principale. Così, negli anni ho lavorato come educatrice cinofila, anche se, ad oggi, preferisco “definirmi” come una Facilitatrice della relazione, e poi ho aperto una piccola pensione per cani. Attualmente vivo in campagna, nell’entroterra spezzino a contatto con la Natura e con una dimensione di vita più lenta e, se vogliamo, anche più umana.
Da quanto tempo scrivi e come hai iniziato?
- Sveva Borghini: La passione per la scrittura è nata molto tempo fa, sui banchi di scuola. La pratica dello scrivere è sempre rimasta presente nella mia vita, anche se per alcuni anni si è un po’ “nascosta”… Poi, nel 2016 è riapparsa prepotente tant’è che ho iniziato a collezionare una serie di componimenti poetici. Ogni tanto, ne condividevo qualcuno con amici e conoscenti i quali apprezzavano! Così, ho deciso di partecipare a dei concorsi locali e nazionali di poesia ottenendo favorevoli riscontri con menzioni d’onore. Ho vinto anche un primo premio qualche anno fa. Tutto ciò mi ha dato la spinta per mettere insieme i miei componimenti poetici al fine di crearne una raccolta e vederla pubblicata. Nel 2018 è nata Nature Interiori (edita da Terra Marique Edizioni) e nel 2020 Cortecce (edita da Carneviola Edizioni). Per quanto riguarda altre tipologie di scrittura, negli anni ho continuato ad appuntarmi impressioni e momenti esperienziali legati al mondo della Natura e degli Animali. Da qui è nata la mia ultima pubblicazione Animali di parole. In questo caso, si tratta di una raccolta di racconti brevi.
Che tipo di scrittrice sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?
- Sveva Borghini: No, non seguo nessuna particolare regola. Per ciò che concerne i miei componimenti poetici, sono totalmente composti da versi liberi, che non fanno riferimento a nessun schema metrico. La stessa cosa vale per i racconti brevi. Infatti, sono considerabili come delle pennellate di impressioni sul reale “tradotte” in parole. Solo quando scrivo per i blog seguo quelle “minime” regole che facilitano la lettura al fruitore. Ho frequentato alcuni corsi di scrittura creativa, ma quando si entrava nella parte più tecnica, il mio interesse scemava. Forse perché, dovendo stare attenta più ad aspetti formali che al contenuto, la scrittura perdeva, in quel momento, ai miei occhi, il suo fascino. Certo, l’attenzione alla cura del testo ci deve essere sia a livello ortografico che lessicale, ma penso che una buona dose di spontaneità in un testo faccia la differenza quando viene condiviso con i lettori: lo sentono di più e in maniera completa!
I tuoi generi letterari preferiti?
- Sveva Borghini: Mi piace immergermi nella poesia, nei racconti, nelle autobiografie e in qualche romanzo. Inoltre, nel recente periodo, trovo molto utili e interessanti anche alcuni testi aventi come argomento principale la crescita personale e la spiritualità.
Cosa ami della narrativa?
- Sveva Borghini: Mi interessa il focus sulle storie. Le storie degli altri o di particolari situazioni o accadimenti. Mi interessa entrare nella vita dei personaggi, immedesimarmi in loro, prendere spunto o esempio. In questo senso, la narrativa consente di allargare i propri orizzonti mentali, di favorire un pensiero creativo utile anche nella vita di tutti i giorni. Anche noi stessi, nel quotidiano, siamo dei narratori instancabili; con le nostre storie – quelle da noi create e quelle ascoltate dagli altri – alimentiamo un immenso bagaglio di cultura e di vissuti umani, a mio avviso molto prezioso. Quindi, la narrativa può divenire un vero e proprio strumento in grado di aiutarci ad aprire nostre “porte interiori” per conoscerci meglio e interagire in maniera più profonda con gli altri e con il mondo circostante.
Parlaci di un tuo romanzo.
- Sveva Borghini: Non vorrei deludere i lettori di Immersività, ma come ho già accennato in precedenza finora mi sono concentrata sulla scrittura di poesie, di racconti e di riflessioni da blog. Vorrei quindi spendere due parole sulla mia ultima raccolta di racconti: Animali di parole. Si è trattato di un lavoro lungo, costruito negli anni che mi ha insegnato l’arte dell’attesa. Animali di parole è un progetto a cui tengo in modo particolare in quanto riguarda una parte molto significativa della mia vita: il contatto, la cura quotidiana con gli animali e la creazione di relazioni interspecifiche (ossia tra esseri appartenenti a specie differenti) molto intime e potenti. In questa raccolta ho voluto ricreare un po’ l’atmosfera della favola, anche per adulti! Quella scrittura che stimola la fantasia, la magia dei piccoli miracoli quotidiani che spesso siamo ciechi nell’apprezzare. Non a caso, il testo è arricchito anche da alcune illustrazioni dai colori molto vivi. Ma non è finita qui, i venti racconti di Animali di parole sono “incastonati” fra una parte introduttiva ed una conclusiva dal timbro argomentativo. Ho ritenuto, infatti, necessario compiere un preambolo e offrire degli spunti di riflessione proprio per avvalorare il focus intorno al quale ruota il mio testo ossia sviluppare una maggiore consapevolezza nel rapporto con chi è diverso da noi, in questo caso l’essere animale e/o vegetale. Pertanto, Animali di parole contiene in sé differenti nature che però si sposano, almeno spero, in maniera armonica tra loro. Questa raccolta si rivolge ad un pubblico trasversale ma soprattutto per coloro che convivono con gli animali, i cosiddetti proprietari o caregivers.

Cosa ne pensi dello stato della letteratura e dell’editoria in Italia?
- Sveva Borghini: Al giorno d’oggi, è possibile fruire di un’offerta letteraria molto ampia e variegata, disponibile sia in forma cartacea che digitale. Inoltre, sempre più persone scrivono proponendosi come autori esordienti nei diversi generi. Anche il contesto dell’editoria è molto vario: si va dal crowdfundig all’editoria a pagamento e a quella free fino all’autopubblicazione, come nel mio caso. Sicuramente, ciò che ho notato è che l’autore deve avere un ruolo attivo al mille per mille nella diffusione e promozione del suo libro. Questa attività risulta indubbiamente impegnativa. Da un lato, spinge colui che scrive a contare su se stesso, a sviluppare risorse e competenze anche inaspettate, dall’altro però si percepisce spesso solo. A mio avviso, sarebbe auspicabile una maggiore collaborazione tra scrittori esordienti, blogger che recensiscono e anche case editrici… insomma quel famoso “fare rete” che, molto spesso, manca o risulta carente. Certo la differenza di base è data da ciò che spinge a incanalare le proprie energie in questa attività: diventare ricchi e famosi o veicolare un messaggio specifico o una nuova/originale visione di vita?
Ultima domanda: spiega ai lettori perché dovrebbero leggere proprio te, in un mare di autori.
- Sveva Borghini: L’invito non è leggere me ma il messaggio e l’intento che trapelano dalle pagine di Animali di parole. Si tratta di un messaggio di presa di consapevolezza verso una maggiore apertura all’Altro Animale con il quale spesso dividiamo la nostra vita ma che alle volte non riusciamo a comprendere. Penso che nelle relazioni che uniscono l’uomo all’animale la consapevolezza non sia mai troppa, dunque… buona lettura!
Saluta i lettori di Immersività!
- Sveva Borghini: Grazie a tutti voi per la pazienza e l’attenzione che mi avete dedicato!
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