Ciao Paolo, presentati ai lettori di Immersività.
- Paolo Primo Suriano: Non amo auto referenziarmi, davvero è molto complicato. Ho sessantuno anni. Spero di pubblicare ancora un romanzo, oltre a quello che ho pubblicato, ma so che sarà davvero impegnativo per me. Forse sto rispondendo a domande successive? Ho frequentato una scuola di narrativa importante a Roma. Ho fatto valutare i miei scritti a pagamento, agenzie letterarie, etc. Professionisti che ritenevo attendibili e capaci. Credo di aver pubblicato per caparbietà e perché avevo un discreto seguito sui social, anche visto che l’editore che mi ha selezionato contempla il crowdfunding.
Da quanto tempo scrivi e come hai iniziato?
- Paolo Primo Suriano: Scrivo da dieci anni. Ho iniziato arricchendo un mio corso con un testo separato. Un testo teorico pratico sull’informatica e applicazioni. Ora è già superato. Ma alcune informazioni resistono al tempo. L’ho scritto in due anni e auto pubblicato.
Che tipo di scrittore sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?
- Paolo Primo Suriano: Sì, seguo le regole che ho imparato, parto da William Strunk Junior, elementi di stile. Sono regole stilistiche. Ho seguito le lezioni radiofoniche del maestro Giuseppe Pontiggia del quale, consiglio il libro ‘Dentro la sera’ Conversazioni sullo scrivere. Tornando alle regole, si ritengo siano necessarie.
I tuoi generi letterari preferiti?
- Paolo Primo Suriano: Mi dovrei dilungare, scrivo solo che ho letto volentieri Harry Potter, ma anche testi curiosissimi come Bestie di Federico Tozzi. Amo anche i classici a volte penso di essere rimasto nell’anti climax di Jane Eyre da cui non riuscivo a venirne fuori, ma lo amato comunque. Ho viaggiato insieme ad Achab, ho letto Wells, ho letto Salinger, ho letto Hemingway, Scott Fitzgerald, se impatti con certi Dei, poi si fa fatica a trovare altro. Ora leggo ciò che mi fa continuare a leggere, principalmente ciò che vorrei poter anche scrivere.
Cosa ami della narrativa?
- Paolo Primo Suriano: La coniugazione con i sensi quando la si percepisce, le immagini che mi trasmette.
Parlaci di un tuo romanzo.
- Paolo Primo Suriano: Parlo di questo secondo romanzo, dedicato al mio cagnolino. Sette stesure, perdite famigliari, pandemia, vicissitudini varie. Sicuramente una pubblicazione meritata. Ho salvato il mio cane dalla morte, portandolo con una macchina del tempo nello spazio. Volevo esplorare con lui quei luoghi immaginari di Wells, pensavo ad Interstellar anche. Ad Orazio il cane nello spazio dello Zecchino d’oro. Contemporaneamente narravo la vita di un quattro zampe trovato in pericolo di vita la notte di Santo Stefano. Ho immaginato e scritto la sua vita prima del nostro incontro. Ho descritto, anzi ha descritto perché è lui che narra 🙂 quella vera insieme. Poi siamo volati insieme lassù e alla fine, beh… poi spero lo leggerete.

Cosa ne pensi dello stato della letteratura e dell’editoria in Italia?
- Paolo Primo Suriano: Non mi compete, anche se mi interessa, preferisco non rispondere.
Ultima domanda: spiega ai lettori perché dovrebbero leggere proprio te, in un mare di autori.
- Paolo Primo Suriano: è una domanda che mi spiazza, forse perché qualcuno gli ha consigliato il mio libro, credo.
Saluta i lettori di Immersività!
- Paolo Primo Suriano: Grazie, apprezzo molto la vostra ospitalità, tutto è iniziato con lo show don’t tell. Un caro saluto. Vi aspetto sul Pianeta degli arcobaleni il titolo del mio romanzo. Ah, attenzione, c’è un titolo simile. Ma il pianeta si riconosce bene.
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2 risposte
Un libro appassionante, ricco di emozioni che l’autore ci trasmette attraverso il racconto della perdita così straziante al punto di immaginare un altro pianeta per dare nuova vita al figlio peloso. Lo consiglio a tutti coloro che hanno un piccolo pelosetto in casa.
La storia appassiona, commuove ed incanta. Ti senti a momenti frastornata dal sentire del quattro zampe e dei bipedi suoi genitori. Pelosetto in casa o no la lettura da piacere e buoni sentimenti.