Ciao Laura, presentati ai lettori di Immersività.
- Laura Rizzoglio: Buongiorno a tutti, mi chiamo Laura, sono un’impiegata commerciale, una mamma fiera, una lettrice onnivora e una scrittrice perseverante.
Da quanto tempo scrivi e come hai iniziato?
- Laura Rizzoglio: Scrivevo quando ero all’università, poi la vita con i suoi mille impegni e problemi mi ha trascinato con sé nella quotidianità. La morte di mia nonna e il fortissimo legame con mia figlia sono stati i due fattori scatenanti che hanno riacceso in me la passione della scrittura e della lettura. Ne è scaturito Edenya, primo capitolo della trilogia dell’anima. I paesaggi natii e le leggende raccontate da mia nonna Angiolina sono stati linfa per il mio secondo romanzo, La masca, secondo classificato al concorso I misteri d’Italia ed edito da NPS edizioni lo scorso anno.
Che tipo di scrittrice sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?
- Laura Rizzoglio: Penso di essere una scrittrice metodica, mi piace avere una scaletta e una trama già ben delineata nella testa, talvolta però quando i personaggi prendono vita, sfuggono leggermente alle mie direttive. Adoro scrivere la notte, in silenzio, anche perché di giorno risulterebbe impossibile.
I tuoi generi letterari preferiti?
- Laura Rizzoglio: Mi piacciono molti generi letterari diversi, narrativa, biografie, thriller, gialli, horror, fantasy.
Cosa ami della narrativa?
- Laura Rizzoglio: Amo immergermi completamente nelle storie che leggo, conoscere aspetti di vita differenti, soffrire, amare e crescere insieme ai personaggi. Ogni libro deve essere un insegnamento.
Parlaci di un tuo romanzo.
- Laura Rizzoglio: La masca è un romanzo breve, ambientato nelle Langhe del 1960, la storia di una banda di ragazzini che si troverà di fronte a un omicidio efferato e che cercherà in ogni modo di scoprire chi si cela dietro ad esso. La figura della masca, la strega piemontese, è contraddittoria, ambivalente, mai cattiva per antonomasia, e dunque molto complessa. Vivere questa storia con gli occhi di ragazzini di undici anni dà una prospettiva del tutto differente e misteriosa, perché, si sa, loro sanno vedere cose che noi adulti non riusciamo più a notare e sanno distaccarsi con più facilità da preconcetti radicati nel tempo.

Cosa ne pensi dello stato della letteratura e dell’editoria in Italia?
- Laura Rizzoglio: Molto complicata come domanda, diciamo che ci troviamo in una situazione confusa. Mi capita di vedere qualche libro auto pubblicato degno di nota e qualche altro pubblicato da case editrici zeppo di errori e refusi. Le piccole case editrici a volte non danno supporto e si comportano come semplici stamperie, anche se le eccezioni ci sono, e la maggior parte degli autori in self non fa editing, il costo è molto alto. Essenzialmente penso che troppe persone scrivano e scrivano di poco e quelli che dovrebbero emergere fanno troppa difficoltà in un mare di proposte. Anche in questo settore chi è conosciuto sui media e ha i soldi per farsi conoscere si trova la strada abbastanza spianata.
Ultima domanda: spiega ai lettori perché dovrebbero leggere proprio te, in un mare di autori.
- Laura Rizzoglio: Io curo molto l’editing, sia con la mia casa editrice, NPS, che è annoverata tra quelle piccole ma molto capaci e serie, sia in self con Edenya (purtroppo la casa editrice che l’aveva pubblicato nel 2019 sta chiudendo e sono stata costretta a ripubblicare in self, in attesa di capire come fare con un testo già edito). Le mie storie sono appassionanti e ricche di colpi di scena. La masca, a oggi, ha ricevuto moltissime recensioni da parte anche di testate giornalistiche ed è stato molto apprezzato dai miei lettori: una storia che ti entra nel cuore.
Saluta i lettori di Immersività!
- Laura Rizzoglio: Un abbraccio virtuale a tutti i lettori, perché leggere è importante. Se non volete leggere i miei libri, va bene lo stesso, l’importante è leggere.
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