Ciao Federica, presentati ai lettori di Immersività.
- Federica Tordella: Buongiorno a tutti! Sono una figlia, una moglie, una mamma e un’impiegata di banca. Ciò che mi contraddistingue da tante altre figlie, mogli, mamme e lavoratrici sono le mie passioni: la montagna, la corsa, la lettura e la scrittura. Per coltivarle servirebbe tanto tempo, che non ho, ma cerco in ogni modo di non rinunciarvi. Ed è grazie a queste passioni, tutte insieme, che sono arrivata qui.
Da quanto tempo scrivi e come hai iniziato?
- Federica Tordella: Scrivere mi piace da sempre. Il sogno di scrivere un libro ce l’ho da tutta la vita e l’idea de Il Silenzio nel Mondo di Kugiso risale a una trentina d’anni fa. Non l’ho mai realizzata prima, perché la vita mi ha portata verso altre esperienze, così è rimasta a lungo in un cassetto. Solo da pochi anni ho deciso di provare a trasformarla in realtà.
Che tipo di scrittrice sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?
- Federica Tordella: L’unica regola è la tranquillità. Quello della scrittura è un momento solo mio e per scrivere ho bisogno di riflettere per liberare le idee e metterle in ordine. Una curiosità: talvolta mi aiuta la corsa. Durante il running le idee arrivano e appena torno a casa le scrivo velocemente su un taccuino. Solo dopo le valuto e, se mi piacciono davvero, le sviluppo nel testo.
I tuoi generi letterari preferiti?
- Federica Tordella: Narrativa, romanzi storici, letteratura di montagna.
Cosa ami della narrativa?
- Federica Tordella: Amo le storie, perché trasportano il lettore in un altro mondo. Non tanto per la trama, ma per i personaggi, i loro pensieri e le loro personali esperienze. Sovente mi lascio affascinare dai luoghi descritti.
Parlaci di un tuo romanzo.
- Federica Tordella: Non posso che parlare del mio unico romanzo Il Silenzio nel Mondo di Kugiso, che racconta della sparizione di tutta l’Umanità, fatta eccezione per la protagonista, che si trova a dover fare i conti con la solitudine, lo sconcerto, la paura, con i problemi di sopravvivenza e la ricerca di una soluzione, oltre che con la necessità di dare una spiegazione a un evento così incredibile.

Cosa ne pensi dello stato della letteratura e dell’editoria in Italia?
- Federica Tordella: Premetto che nella vita mi occupo di tutt’altro e sono semplicemente un’accanita lettrice che ha scritto un romanzo, non un’esperta, quindi rischio di rispondere con delle banalità, ma ci provo. La produzione letteraria è sicuramente molto ampia, ma ciò che arriva ai lettori è solo la punta dell’iceberg. Sicuramente anche nella parte sommersa c’è molta qualità, ma selezionarla sarebbe un lavoro lungo e dispersivo per le case editrici, che difficilmente rischiano di investire su un testo se non vedono un ritorno economico quasi certo. È un peccato che tanta letteratura di qualità non venga portata alla luce. Personalmente ho avuto la fortuna di trovare una casa editrice piccola e motivata a dar spazio anche agli autori esordienti. Queste realtà sono ancora troppo poche.
Ultima domanda: spiega ai lettori perché dovrebbero leggere proprio te, in un mare di autori.
- Federica Tordella: Dovrebbero leggere il mio libro perché è originale. Potrebbe essere letto semplicemente come fantasy, ma il mio intento era una riflessione sul senso di solitudine dell’individuo rispetto al resto dell’umanità e nel rapporto con l’Universo. È un argomento già trattato in maniera approfondita da grandi filosofi e scrittori, ma ho cercato di affrontarlo in maniera leggera e metaforica dal mio personale punto di vista.
Saluta i lettori di Immersività!
- Federica Tordella: Ciao, cari lettori di Immersività… buona lettura!
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