Ciao Domenico, presentati ai lettori di Immersività.
- Domenico Corna: Ciao a tutti voi. È un piacere presentarmi. Mi chiamo Domenico Corna, 65 anni. Abito nella zona di Bergamo. Nella vita mi sono occupato di così tante attività da non ricordarle tutte. Dagli studi classici, alla musica, fino alla tecnologia.
Da quanto tempo scrivi e come hai iniziato?
- Domenico Corna: Ho scritto il primo racconto alle elementari quando il maestro leggendolo scosse la testa sorridendo all’eccessiva, incomprensibile fantasia. Ma la vera attività di scrittore è giunta oltre i quarant’anni per scommessa con mia moglie. Lei asseriva che non sarei mai stato in grado. Ho impiegato qualche anno per vincere la scommessa e ho scritto il primo racconto cambiandolo così tante volte da impararlo a memoria. Utilizzavo ogni spazio libero del mio tempo.
Che tipo di scrittore sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?
- Domenico Corna: Non so che tipo di scrittore sia. Ho scritto al momento una decina di opere e mi sono deciso ora a pubblicare la prima con Robin Edizioni che mi ha spronato a farlo. Io non seguo regole. Vi faccio un esempio… Una sera mi sono messo alla scrivania e ho pensato fosse il momento giusto per iniziare un nuovo romanzo. Non avevo la più pallida idea dell’argomento da trattare. Era l’antivigilia di Natale e così è iniziato il libro: “Era l’antivigilia di Natale.” Proseguendo, la storia si è costruita passo dopo passo. Quattro mesi dopo era terminata. Credo esista un’entità ispiratrice.
I tuoi generi letterari preferiti?
- Domenico Corna: Mi piace tutto ciò che è inerente alla fantasia, alla fantascienza, alla poesia e all’introspezione.
Cosa ami della narrativa?
- Domenico Corna: Ho amato i romanzi che hanno segnato un’epoca come Il gabbiano Jonathan Livingston e tutti i racconti di Richard Back. Credo siano stati loro a spingermi a prendere il brevetto di volo.
Parlaci di un tuo romanzo.
- Domenico Corna: “Nuvole al Tramonto”. Sono particolarmente affezionato a questo romanzo. Ogni volta che lo rileggo mi emoziono come se fosse stato scritto da qualcun altro. È la storia di Martina che, superata l’adolescenza, non ricorda come da bambina avesse una fantasia tanto potente da riuscire a creare un mondo tutto suo, reale almeno quanto quello vero. Poi, come spesso accade, alle soglie dell’età adulta, ci si scorda della fantasia dell’infanzia. Ma il suo mondo fantastico non si scorda di Martina e la tallona da vicino. In una piazza colma di contraddizioni e di gente come lei alla deriva, la sua mente inizierà a riempirsi di una forza sconosciuta, tale da incrinare la sua stabilità. Il mondo da lei creato la sta chiamando ma non sarà semplice capire e soprattutto trovare il modo per incontrarlo di nuovo.

Cosa ne pensi dello stato della letteratura e dell’editoria in Italia?
- Domenico Corna: Non è difficile capire la situazione. Le grandi case editrici non sono interessate ad investire nella cultura. Per loro è un lavoro immane districarsi dalle migliaia di manoscritti ricevuti. Preferiscono investire sul sicuro, spesso sono loro stesse a creare narrazioni incollate a nomi noti in modo da garantirsi una vendita sicura. Alle piccole case editrici è affidata la ricerca della cultura. Ma anche in questo caso è difficile districarsi tra quelle che ti chiedono solo un piccolo aiuto per pubblicare e quelle che invece utilizzano i soldi degli autori come unico provento, al di là dei contenuti.
Ultima domanda: spiega ai lettori perché dovrebbero leggere proprio te, in un mare di autori.
- Domenico Corna: Rimarrete stupiti nel leggerlo ma riporterò la recensione di una grande azienda autonoma che si occupa, in maniera talvolta spietata, di recensire le opere più note. “I lettori che amano le storie introspettive e filosofiche, ameranno questo romanzo. È una storia poetica che integra efficacemente elementi di fantascienza, fantasy e dramma.” Kirkus Indie, Kirkus Media LLC, 6411 Burleson Rd., Austin, TX 78744
Saluta i lettori di Immersività!
- Domenico Corna: Grazie per la vostra attenzione. Spero davvero che questo mio lavoro porti un poco di calore al vostro spirito.
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13 risposte
Amo la storia, ma ho scoperto che è difficile scrivere un romanzo di storia. I romanzi scritti fino ad ora sono 4-5, tutti riposti nell’archivio dell’oblio della mia infelicità. Ho provato a farne leggere qualcuno a qualche editor, soprattutto dopo aver ricevuto una “stoccata” terribile da una scrittrice, facente parte della giuria del concorso dedicato a Italo Calvino. Un’altra scheda-giudizio l’ho ricevuta da un altro editor, che prometteva valutazioni gratuite dei romanzi spediti. Qualche complimento è giunto, ma anche la valutazione di ciò che, a suo parere, rendeva poco appetibile la storia. Mi sono rivolta ad un’altra editor che prometteva di correggere e valutare le prime sei-sette pagine gratuitamente. Le ho spedito le prime sette pagine di un altro romanzo, ne ha corrette 4. Quando ho visto quelle pagine piene di note, ci sono rimasta tanto male da chiudere il discorso “romanzi'”. È invece sono sempre qui a tormentarmi, non riesco a fare granché perché sono occupata con l’insegnamento e la famiglia, oltre che con la burocrazia assassina. Da qualche tempo ho preso l’abitudine di prendere appunti dei libri che leggo, ma è faticoso, e porta via molto tempo. Mi chiedo se ce la farò mai a far pubblicare qualcuno dei miei romanzi, considerato che l’età avanza inesorabile. Un amico di Facebook mi ha assicurato che la proprietà della lingua è più che buona, e che l’unica cosa che manca è la ricerca di uno stile. Come dire, TUTTO E NIENTE, perché, da quanto ho capito, ciò che conta è la capacità d’inventio, l’organizzazione originale che si dovrebbe dare ad un romanzo, la capacità di vedere e descrivere personaggi e ambienti, anche quando non si conoscono, quantomeno non del tutto. Leggo e prendo appunti. Questo è ciò che sto facendo, ma mi sento così infelice e insoddisfatta che trascorro lunghi periodi di tempo pensando che non ce la farò mai. Un in bocca al lupo personale a Domenico Corna, che ce l’ha fatta in barba a quanti asseriscono che un romanzo va rigorosamente progettato, cosa che un po’ mi fa paura. Un saluto da Fortunata Cammilleri
Ottima intervista, un in bocca al lupo all’autore 🙂
Non sono attratta dalla fantascienza né dai fantasy, ma adoro l’introspezione e i discorsi filosofici.
Eppure deve essere curioso e stupendo emozionarsi nel rileggere un proprio racconto!
Lascia perdere ‘sti pregiudizi verso la narrativa speculativa… ce n’è a iosa con più introspezione e discorsi filosofici di quanto immagini. E sì, è stupendo 🙂
Non credo si tratti di pregiudizi, è che preferisco leggere cose “reali” più che magiche. Comunque, ora che ci penso, mi hai ricordato che, per esempio, mi fu detto che nella saga di Harry Potter ci fossero molti pensieri inerenti all’amicizia, e che il libro avesse insomma più contenuti rispetto alla saga in tv…
Confermo il pregiudizio. Un romanzo fantastico o sci-fi fatto bene è più reale che mai… ma non puoi saperlo se non ne hai esperienza! Non citerei Harry Potter per i suoi contenuti, onestamente 😛
E va bene, allora un pregiudizio c’è, non avendo mai letto niente o quasi di fantastico U.U . Harry Potter non l’ho letto. 1984 di Orwell, per esempio, è un romanzo distopico, e nonostante ciò ebbe tante riflessioni interessanti. Poi lessi anche “La storia infinita”, ma alle medie, quindi ricordo poco e niente. Quasi quasi… un giorno andrò all’esplorazione di romanzi fantastici…(Sci-fi non l’ho mai letto ???? e lo scopro ora, abbreviazione di science fiction…) . Allora, esperto di Fantasy, mi dà un suggerimento per una futura lettura di questo genere?
“nonostante ciò”… argh! Sci-fi è fantascienza, semplicemente. Non sono un esperto, ma posso dirti che ho recensito alcuni bei romanzi speculativi qui sul blog, come Annientamento, La Tetralogia di Bartimeus, Il Conciliatore, i più leggeri Lockwood & Co. o i libri densi di tematiche di Silverberg (morire dentro, l’uomo stocastico, Gilgamesh ecc.). Qui c’è la lista attuale: http://immersivita.it/recensioni-fantasy-e-fantascienza/
Oppure c’è il mio ultimo romanzo, Il Mistero del Principe, che pure tratta varie tematiche che potresti trovare interessanti… ma è solo in ebook per ora e intendo lasciarlo così per alcuni anni
Grazie! ????♀️ Ho visto che ad alcuni hai dato più stelline, come proprio ad “annientamento”, ma leggerò con calma alcune recensioni per decidere meglio… e per curiosità leggerò anche la trama del tuo libro. In generale, le copertine non sono entusiasmanti ???? MA… mai fermarsi all’apparenza ????
Con i romanzi di fantascienza, in particolare, ricorda che più la copertina è brutta più il libro è bello 😀 . Del mio libro puoi leggere anche l’incipit: http://immersivita.it/il-mistero-del-principe/
Lo terrò presente! Ma spero si faccia eccezione per il tuo libro, visto che ha in copertina il Cristo velato… quindi non una cosa brutta ???? . Stamattina mi son letta quasi tutto l’incipit del tuo libro, fin dove Viola cerca di aprire la cassetta provando varie parole… e che pacienza ???? . Io poi non sono iscritta ad Amazon e non ho mai comprato libri on line, ma come mai hai scelto di lasciarlo per alcuni anni digitale e non ancora cartaceo? Ah che poi ricordo che pubblicasti anche “Cuore di tufo”, quello anche si rifà allo stesso genere, giusto? Con sempre Napoli, la nostra bella Napoli, presente ????
haha ma da che epoca provieni? Non hai mai comprato ebook? Cmq di norma si leggono sugli e-reader (Amazon ha il famoso Kindle). Sono molto comodi e ti permettono di tenere migliaia di libri a portata. Sì, Cuore di Tufo non è proprio lo stesso genere ma ci somiglia
Oh, ma non è che non avendone mai comprato uno, non so come sia fatto…
e comunque non hai risposto alla mia curiosità, ovvero come mai abbia deciso di tenerlo digitale per diversi anni, ma forse vuoi tenere per te le motivazioni