Da quest’anno mi offro di seguire personalmente gli autori in qualità di tutor. Sto parlando di un sistema di coaching narrativo per scrittori esordienti, navigati o, semplicemente, curiosi.
Il servizio di coaching narrativo è finalizzato all’elaborazione di un’opera di narrativa valida e può essere richiesto a qualsiasi stadio di scrittura della stessa. Anzi, è possibile prenotare le sessioni di coaching ancor prima di avere una storia tra le mani.
I pacchetti disponibili sono i seguenti: Aspiranti Autori (PAA) e Autori Veri (PAV).
Per i dettagli, contattatemi.
Pacchetto Aspiranti Autori (PAA)
Questo pacchetto è dedicato a chi è alle prese con le fasi iniziali del processo di scrittura. Avete iniziato a scrivere la vostra opera da poco? Avete solo un progetto in stato embrionale? Siete ancora alla ricerca dell’idea vincente?
Il servizio di coaching narrativo per Aspiranti Autori fa per voi. Vi seguirò nella vostra avventura editoriale dalla fase di pre-progettazione della storia fino a dove desiderete o, come limite, all’invio alle CE o all’autopubblicazione.
Sarò mentore e allenatore: lo sprone sarà un elemento fondamentale per la costruzione di una sana e produttiva abitudine scrittevole. Anche l’autore più pigro faticherà ad accampare scuse, con obiettivi precisi e un’appropriata spinta motivazionale.
Il PAA si svolgerà attraverso quattro incontri, in videochiamata, su base mensile. Ciascun incontro durerà due ore, così da avere il tempo di leggere brani e discutere con sufficiente calma. La tempistica sarà di un incontro a settimana, da concertare insieme.
Nelle otto ore di sessioni mensili vi aiuterò a trovare le idee giuste; a scegliere la vostra storia, ovvero quella che vi preme davvero raccontare; a gestire il tempo di scrittura in modo razionale ed efficiente; a individuare il target idoneo al progetto.
E ancora: vi aiuterò a forgiare la premessa narrativa e il punto di vista tematico dell’opera; a progettare la vicenda secondo la struttura restaurativa in tre (o quattro, o cinque a seconda dell’interpretazione) atti; a ideare personaggi, ambientazione e scene idonee; a scegliere i dettagli delle stesse in linea al Tema della storia ecc.
Così facendo, quando vi sgancerete (indipendentemente dallo stato dell’opera a cui starete lavorando) saprete produrre contenuti narrativi in autonomia e senza paura di infinite riscritture, errori madornali, delusioni inaspettate in fase di marketing/vendita e così via.
Inoltre, padroneggerete uno stile piacevole e non autoreferenziale, il che è assai difficile per un neofita; saprete tradurre le idee in storie o trovarne di nuove senza sforzi; conoscerete senz’altro meglio il mondo editoriale, le sue (volubili) pretese e i suoi ins and outs; ecc.
La tariffa del PAA è di 250 € mensili. Il pagamento dovrà essere versato in anticipo ogni mese, con la facoltà di recedere in qualsiasi momento ma senza possibilità di rimborsi.
Pacchetto Autori Veri (PAV)
Questo servizio è dedicato a chi ha terminato di scrivere il proprio romanzo, o si approssima comunque al traguardo. Volete sapere se il vostro progetto presenta lacune in termini stilistici e tematici? Cercate consigli per ottimizzare e rendere più solida la vostra opera?
Il servizio di coaching narrativo per Autori Veri è quello che ci vuole. Leggerò la sinossi e i primi due capitoli del vostro romanzo, per un massimo di 55’000 battute, per poi discuterne assieme in videochiamata.
Avrò la premura di leggere il materiale in anticipo rispetto al nostro incontro e chiederò eventuali delucidazioni, o ulteriori brani, dal vivo. Tuttavia, specifico che non leggerò l’opera per intero. Non ce n’è alcun bisogno.
A differenza del PAA, la collaborazione non sarà continuativa ma consisterà in un singolo (e massacrante) incontro da ben tre ore, durante il quale mi occuperò delle seguenti questioni:
- Analisi di: caratterizzazione introduttiva dei personaggi, ambientazione e trama mediante una breve sessione di content editing in diretta.
- Individuazione e risoluzione dei problemi stilistici attraverso una breve sessione di line editing in diretta.
- Valutazione del progetto in termini di target, mercato e nicchia di riferimento.
Riassumendo, porterò alla luce quei difetti capaci di invalidare un romanzo indipendentemente dalla bontà dell’idea di fondo.
Certo, non potrò valutare la struttura dell’opera nella sua interezza, ma qui entra in gioco la sinossi. Parliamo del documento più richiesto e letto da chi lavora nel settore, poiché fa capire molto dello scritto in esame senza sprecare tempo!
Editori e agenti, spessissimo, si soffermano solo sulle prime pagine di un’opera per capire se valga la pena approfondire e solo se la sinossi suscita il loro interesse.
Attenzione, la sinossi non è un mero teaser dell’opera, come credono alcuni! Si tratta, al contrario, di un’esposizione approfondita della fabula, compresa di finale.
Dunque, passeremo alla stesura di suggerimenti di riscrittura mirati a un’ottimizzazione dell’intreccio, della dimensionalità dei personaggi (parafrasando McKee), della gestione del punto di vista, del ritmo narrativo e di tutti quegli elementi, insomma, che giocano un ruolo decisivo nell’ecosistema di un’opera.
A tal proposito, darò indicazioni relative al Tema della storia e a come farlo risaltare, nonché suggerimenti per inasprire il conflitto ove necessario, aumentare la posta in gioco e così via. Rendere i dialoghi più coinvolgenti e meno annacquati sarà tra le mie priorità.
La tariffa del PAV è di 150 €.
Editing? Che Roba è?
Per line editing s’intende la correzione di un manoscritto a livello morfologico, sintattico, stilistico, grammaticale ecc., cioè un editing focalizzato esclusivamente sulla prosa di un’opera.
Lo scopo del line editing non è quello di trasformare un manoscritto in un’opera letteraria, né di riscrivere il testo di un autore con un altro stile, ma di renderne fruibile la storia oltre ogni fraintendimento.
Non è cosa facile, soprattutto quando si ha a che fare con autori alle prime armi: è la norma, per un neofita, scrivere in maniera arzigogolata e poco chiara. A proprio uso e consumo, insomma. Del resto, i primi libri di chiunque sono, in genere, un’elaborata sorta di sfogo.
Citando The Elements of Style, di William Strunk jr. ed E. B. White: «Since writing is communication, clarity can only be a virtue. And although there is no substitute for merit in writing, clarity comes closest to being one».
In fin dei conti, la chiarezza è tutto ciò che abbiamo per valutare oggettivamente lo stile di un’opera. Chiarezza, però, significa anche purezza d’immagine ed efficacia retorica, cioè potenza e fecondità in termini di immedesimazione, coinvolgimento, impatto emotivo, fascinazione.
Tanto più un’opera, attraverso la sua prosa, è trasparente e accattivante, migliore sarà la riuscita della storia sul lettore.
Una prosa evocativa richiede un gran numero di accorgimenti: l’uso di verbi precisi e non generici o corretti da aggettivi; uno scarso uso di questi ultimi e di avverbi, le cui proprietà devono essere mostrate nelle scene e non riassunte da etichette; l’impiego di forme verbali attive e non passive, di descrizioni dinamiche (cioè mediante azioni) e non statiche e così via.
Perché il lettore non si perda o confonda è opportuno, inoltre, impostare le scene prima di svilupparle e, come si usa dire, mostrare e non raccontare. Combattere, dunque, le ambientazioni standard mediante l’uso di dettagli concreti e sensoriali.
Se t’interessa l’argomento, fai un salto sulla rubrica Tecniche Narrative!
Se avete intenzione di sottoporre il vostro manoscritto a un agente o a un editore, un line editing ben fatto rappresenta un enorme vantaggio. So quanta roba arrivi in casa editrice ogni giorno; roba che, spessissimo, viene messa in coda e letta frettolosamente quando giunge il suo turno. Se giunge il suo turno.
Un manoscritto pulito dal punto di vista sintattico e grammaticale si distingue immediatamente dal lavoro improvvisato delle migliaia di invii che giungono in casa editrice. Direi che quell’aspetto, unito alla punteggiatura e alla formattazione, determina una prima, immediata scrematura delle opere.
In seconda battuta, gli editori tengono particolarmente alla scorrevolezza e chiarezza dello stile. Un’opera ostica, del resto, è difficile da collocare, anche a dispetto di una storia eccezionale. Se l’intenzione è quella dell’autopubblicazione, non ci sono differenze: un lettore che non vi conosce non sarà ben disposto nei confronti di eventuali scioglilingua o disquisizioni auliche, per quanto ispirate.
Per content editing, invece, s’intende un approccio al testo improntato sui contenuti. In questo caso andrò a operare in profondità su aspetti come il conflitto, la tensione drammatica, il ritmo narrativo, la costruzione dell’empatia, l’arco di trasformazione del personaggio, il what-if e via discorrendo.
Se t’interessa l’argomento, fai un salto sulla rubrica Scrivere una Storia!
Nei commenti che offrirò durante le sessioni di coaching narrativo darò grande importanza a due aspetti in particolare: realismo e coerenza interna. Aspetti critici per qualunque scrittore, neofita o navigato che sia. Entrambi gli elementi abbisognano di occhi esperti ed esterni per riconoscere potenziali insidie.
Perdere di realismo e/o coerenza interna significa infrangere la cosiddetta sospensione dell’incredulità e corrompere l’intera esperienza del lettore. Questi, infatti, leggerà il resto dell’opera con una vena di scetticismo disastrosa per la resa della storia. Si bloccherà e dubiterà nuovamente più e più volte, anche su basi erronee.
Il danno si ripercuoterà sullo scrittore, che perderà la posizione di autorità sul lettore. E noi vogliamo l’esatto contrario, cioè che l’autore dimostri, con una narrazione sapiente e ricca di dettagli, di sapere il fatto suo sia in tema letterario che di argomenti specifici.
Solo in questo modo è possibile crearsi un pubblico. Va da sé, dunque, che realismo e verosimiglianza (del Vero all’interno della storia, citando Wayne C. Booth) siano attenzionati dal sottoscritto.
Un Consiglio (ma ‘sto Coaching Narrativo mi serve davvero?)
Il servizio di coaching narrativo non è per tutti. Che dico; la scrittura non è per tutti.
Sono uno scrittore io stesso e so in prima persona quanto sia avvilente ricevere responsi negativi, critiche e quant’altro. Nonché quanto sia seccante acconsentire alle richieste di riscrittura o di modifica impartite da un editor. A maggior ragione se non le comprendiamo, o se non siamo d’accordo.
È lecito, com’è lecito chiedere delucidazioni e rifiutare alcune delle correzioni proposte. Ma pensateci: non volete spendere soldi per sentirvi dire che è tutto giusto, no? Occorre che vi prepariate mentalmente, dunque, perché ci saranno bocconi amari da ingoiare e maniche da rimboccare.
Non so quante volte mi sia sentito ferito per i commenti di alcuni lettori o addetti del settore. È parte del gioco, se ci mettete voi stessi in ciò che scrivete. Sottoporre il proprio lavoro all’esame di altri mette sempre a disagio, ed è giusto che sia così. È un buon segno, anzi. Il disagio presuppone una rottura degli equilibri e una spinta al cambiamento.
Ma non tutti sono capaci di sopportare quel disagio e, di conseguenza, soccombono alla paura delle opinioni altrui. S’infervorano, si rifiutano di ascoltare e continuano per la loro strada o, in certi casi, si sentono talmente demotivati da smettere di scrivere. Succede, ed è giusto che succeda.
Il consiglio che mi sento di dare è di pensare, quando si fa un passo del genere, alle motivazioni. Perché scrivete? È davvero importante per voi? Quanto siete disposti a impegnarvi? Se vi basta sfogarvi su carta e rileggere ciò che avete partorito, o farlo leggere agli amici, allora non è necessario ricorrere alla pubblicazione e, dunque, non abbisognate di alcun coach.
Se, al contrario, scrivete per pubblicare opere che possano piacere a un pubblico, allora le cose cambiano. Ognuno ha le sue motivazioni: c’è chi vuole far riflettere i lettori e smuovere le loro coscienze; chi desidera alleviare le pene altrui ricreando un posto felice in cui ci si possa rifugiare; chi intende veicolare messaggi politici o di natura sociale e così via.
Tutto, però, parte dalla lettura e dall’apprezzamento dell’opera. È il lettore che decide e voi gli dovete una cosa soltanto: qualità. Altrimenti le ore, il sudore, il sangue buttato saranno stati vani. Ebbene, quello era solo l’inizio del vostro calvario, perché scrivere è un lavoro. Non remunerato, ma un lavoro.
Se avete scelto questa strada, preparatevi ad affrontare fatiche, disagi, paure e fallimenti. Dal mio canto, posso solo dire che il servizio che offrirò sarà commisurato al disagio che ho provato e che provo ogni giorno.
Non so chi siate e non m’importa. Tutto ciò che m’interessa, tutto ciò a cui baderò e per cui lavorerò sarà la sola, inadulterata qualità della vostra storia. E questo è quanto.
In bocca al lupo.