
Intervista all’Autore: Catia Liburdi
«Leggere questo libro aiuta il caregiver a gestire meglio il proprio caro ed è un valido aiuto per chi si trova a dover assistere un anziano non autosufficiente». Catia Liburdi
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«Leggere questo libro aiuta il caregiver a gestire meglio il proprio caro ed è un valido aiuto per chi si trova a dover assistere un anziano non autosufficiente». Catia Liburdi
«Ho salvato il mio cane dalla morte, portandolo con una macchina del tempo nello spazio. Volevo esplorare con lui quei luoghi immaginari di Wells». Paolo Primo Suriano
«La regola base è non lasciarsi distrarre dal cellulare o dalla presenza di altre persone in casa. E, ovviamente, prendere nel frattempo una tazza di tè». Sara Carucci
«Le mie fiabe permettono un percorso interiore verso la consapevolezza delle emozioni, sviluppano il pensiero critico, divergente nel bambino». Sina Mazzei
«Vedo sempre la lettura come una meravigliosa cavalcata. Alla fine magari hai le ossa rotte, ma ti sei divertito un sacco!». Roberto Becattini
«Amo i libri proprio perché hanno molto da insegnare… sono delle eredità preziose, lasciate da persone che hanno cambiato la storia». Salvatore Liggeri
«Amo immergermi completamente nelle storie che leggo, conoscere aspetti di vita differenti, soffrire, amare e crescere insieme ai personaggi. Ogni libro deve essere un insegnamento». Laura Rizzoglio
«Essere scrittore significa scavare dentro di sé alla ricerca degli angoli oscuri che nascondiamo in noi ed entrarci dentro senza avere paura». Marco Bertoli
«Amo lasciarmi portare nelle vite degli altri, vere o create, e riconoscermi d’un tratto in qualche personaggio o situazione». Maria Pia Michelini
«La narrativa permette di vedere la realtà attraverso altri occhi, interpretarla, la rende magica e piena di possibilità». Alessandro Ricci
«La narrativa consente di allargare i propri orizzonti mentali, di favorire un pensiero creativo utile anche nella vita di tutti i giorni». Sveva Borghini
«Amo le storie, perché trasportano il lettore in un altro mondo. Non tanto per la trama, ma per i personaggi, i loro pensieri e le loro personali esperienze». Federica Tordella
«Mi lascio molto ispirare dalle sensazioni del momento e, quando scrivo, spesso immagino di vivere delle scene come se fossi in un film». Monica Lamanna
«Mi piace pensare – e credo sia la cosa più ragionevole da credere – che sia stata la scrittura a trovarmi e non viceversa». Emanuele Martinuzzi
«Scrivo da quando avevo 3 o 4 anni. L’unica regola che seguo è quella di essere assolutamente libera e di ascoltare solo le mie emozioni». Silvia Lisena
«Io non seguo regole. Una sera mi sono messo alla scrivania e ho pensato fosse il momento giusto per iniziare un nuovo romanzo. Non avevo la più pallida idea dell’argomento da trattare. Era l’antivigilia di Natale e così è iniziato il libro: “Era l’antivigilia di Natale.” Proseguendo, la storia si è costruita passo dopo passo. Quattro mesi dopo era terminata. Credo esista un’entità ispiratrice». Domenico Corna
«Penso di aver scritto una buona storia, tesa, serrata, avvincente e non scontata. Inoltre, è un’ottima introduzione al mio progetto principale, l’Universo Torino 2050, un macroverso di storie indipendenti ambientate nell’Europa del futuro, con particolare attenzione alla zona di Torino». Roberto Risso
I Giochi narrativi e di narrazione puntano sia sulla storia che sullo Storytelling per risucchiare i giocatori. La creatività è una componente essenziale.
«Leggendomi ci si sforza, e tanto: per immaginare, per capire. Chi riesce a superare l’iniziale avversione, so per certo che resterà avvinto a questa maniera desueta di leggere. Per il resto ci sono i fumetti e… Fabio Volo». Fabio Carta
«Quando ero piccola per me i libri erano davvero la possibilità di viaggiare in universi meravigliosi e vivere avventure fantastiche. Ho sempre desiderato poter fare lo stesso per altri». Martina Monti